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Gemini: A The Band convinti da Conti e Raiuno, ora ci attende una grande estate“Preferiamo sempre comporre in italiano: non perdiamo la nostra identità”

Antonio Sambalotti è il leader e frontman dei Gemini, il gruppo che con la cover di Ancora tu si è
proposto anche nella trasmissione di Carlo Conti, The Band. Usciti subito dalla gara, i ragazzi di
Anagni (FR) sono risultati tra i più acclamati sui social e ora sono pronti a una grande estate
finalmente con tanta musica.
Forti di uno stile elettropop che li caratterizza e li rende piacevolmente originali e diversi rispetto a
ogni altra formazione, i Gemini ci raccontano qui, attraverso Antonio, il loro percorso nella
trasmissione di Raiuno.
Antonio facciamo prima di tutto un bilancio. Usciti da The Band, per chi facevi il tifo?
Si è sempre un po’ più critici nei confronti di colleghi. Mi ha colpito molto, però, la cantante delle
Cherry Bombs, per la voce ma anche per il suo senso del palcoscenico tenendo i ritmi dello show.
Alla fine si sono classificate terze, un buon risultato!
I talent funzionano ancora?
I talent, ad oggi, sono l’unica vera vetrina per i giovani. Hanno sostituito anche alcuni concorsi e
festival importanti che fino a qualche anno fa rappresentavano la grande occasione. Ora si deve
andare in televisione per farsi conoscere. Al pubblico, inoltre, piacciono molto le sfide, che noi
invece non apprezziamo più di tanto.
Perché?
Talvolta sono un po’ limitanti, riducono tutto a un unico momento. Non lo dico perché siamo stati
eliminati, ovviamente: è parte del gioco, sappiamo che funziona così, e come tale va accettato!
Voi come preferite farvi ascoltare?
Se fosse ancora possibile oggi farsi conoscere suonando nelle piazze, nei club, nelle vie, stando a
contatto con il pubblico e vibrando con esso, questa sarebbe sicuramente la strada che
sceglieremmo di percorrere.
In un’epoca come questa, inflazionata dai talent al punto da non sapere quale scegliere, cosa
vi ha spinto a partecipare proprio a The Band?
La professionalità di Carlo Conti, che ha sempre posto un’attenzione ai dettagli in trasmissioni
musicali anche legate a canzoni del passato, e di Raiuno, ci hanno incuriosito più di tutto. Non è
facile vedere un talent sulla tv pubblica; quando succede è perché il progetto si presenta molto serio.
Lo scopo della trasmissione, come dichiarato dallo stesso Carlo negli spot ed in ogni puntata, era
quello di far tornare a suonare musica dal vivo dopo due anni di stop. Tutto questo era stimolante.
Come mai, anche nei talent, c’è una tensione sempre più alta a voler somigliare soprattutto
alla musica straniera?
È vero, si tende a far esibire in canzoni straniere. Penso sia dovuto all’esigenza di rendere tutto più
internazionale. D’altra parte l’inglese è la lingua che più di ogni altra ci accomuna, però è bello
sentire anche all’Eurovision alcuni Paesi che cantano nella propria lingua. Noi Gemini non sentiamo
quella necessità e, anche per questo, facciamo qualche cover in inglese ma quando si tratta di
scrivere noi stessi preferiamo sempre puntare sull’italiano. Esprimiamo di più la nostra identità.
Anche dal punto di vista del sound avete scelto una strada che vi rende unici.
Sì, ci piace sperimentare suoni nuovi. Ovviamente ci sono contaminazioni, sia italiane che estere, di
musiche recenti e più datate. Ci piace però mettere sempre noi stessi nelle canzoni. Suonare le cover
di grandi artisti non è facile, ma diventa estremamente stimolante poterlo fare inserendo qualcosa di
nostro.
Voi tra l’altro lo fate spesso con cantautori già essi stessi rivoluzionari: Lucio Battisti, Vasco
Rossi…
Sono due artisti che hanno influenzato tantissimo la nostra formazione musicale, accompagnandoci
con la loro musica in molti momenti della nostra vita. Prossimamente, in effetti, lanceremo proprio
una cover di T’immagini, con un sound molto pop che farà incontrare in qualche modo sia la
versione anni ’80 lanciata da Vasco nel disco, sia quella live più rock proposta da lui stesso nei
concerti. Se avessimo passato il turno a The Band, l’avremmo proposta su Raiuno.
Il pubblico, comunque, ha dimostrato anche sui social di avere apprezzato la vostra Ancora tu.
Cosa vi aspettate ora dopo la partecipazione al programma?
Proseguiamo su questa strada che crediamo sia la nostra, continuando a scrivere nostre canzoni, una
in uscita nelle prossime settimane. E poi attendiamo altre occasioni imprevedibili che magari un
giorno si realizzeranno. A The Band, per esempio, abbiamo conosciuto tante persone, tra cui il
Maestro Pinuccio Pirazzoli, con cui ci piacerebbe poter collaborare: da una persona come lui c’è
solo tanta esperienza da trarre e molto da imparare. Sarebbe stimolante; chissà!

Teresa Gargiulo

Teresa Gargiulo, giornalista iscritta all’Ordine del Lazio. Salernitana di origini, romana di adozione. La sua formazione nasce all'interno di testate giornalistiche nazionali e si perfeziona con studi specifici in scienze politiche e in comunicazione. Appassionata di viaggi, lifestyle e pubbliche relazioni.