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Paolo Conticini “padrino” del Fabula 2023 a Bellizzi

Bellizzi, Salerno – In autunno lo vedremo indossare il camice bianco nella seconda stagione di “Cuori” ma per il grande pubblico Rai Paolo Conticini rimarrà per sempre Gaetano Berardi, il commissario che faceva faville da otto milioni di telespettatori a puntata  con la “prof” Veronica Pivetti: “E’ raro trovare sul lavoro un’alchimia e un’armonia tra le componenti così straordinaria ma con Provaci ancora Prof  è successo! E quella magia, nel cuore del pubblico, non si è mai spenta”. E ancora: “Di Berardi in me ci sono molte cose, ma interpretarlo ha avuto comunque le sue difficoltà; venivo dai film di Natale, in cui lo stile di recitazione è spesso sopra le righe. In quel caso, invece, bisognava essere realistici il più possibile. La prima settimana di riprese è stata complicata, poi con la regista (Rossella Izzo, ndr.) abbiamo trovato la strada”.

Conticini, che in quasi trent’anni di carriera ha dimostrato la completezza di uno showman (anche grazie alla partecipazione a musical quali Mamma Mia! e Full Monty) domenica 2 luglio 2023 ha tenuto a battesimo l’edizione 2023 del Premio Fabula che si terrà a Bellizzi (SA) dal 28 agosto al 4 settembre prossimi. Sul tema prescelto, “Supereroi”, sviluppato per immagini da Luigi Viscido con un poster meraviglioso, racconta: “Un supereroe per me è stato mio nonno: lui era la persona con cui mi confidavo, la persona che mi faceva divertire”.

E a lui Paolo Conticini ha dedicato il suo primo romanzo, l’autobiografia “Ho amato tutto”: “Ho sempre avuto l’abitudine di prendere nota delle cose che mi sono accadute nella vita, e durante il Covid ho avuto modo di metterle insieme. Il titolo riassume perfettamente il mio modo di approcciarmi alla vita: amo, in qualche modo, anche i periodi bui, quelli che mi hanno portato fuori strada. Perché magari senza averli vissuti non sarei la persona che sono oggi”.

Fuori strada, o almeno fuori da quella che suo padre aveva immaginato per lui, Paolo Conticini ci è finito per la prima volta poco più che ventenne: “Mio padre voleva che guadagnassi il posto fisso, così mi convinsi a fare il concorso da pompiere. Me la stavo cavando anche bene finchè un giorno, per caso, non mi proposero di fare un concorso di bellezza. Arrivai ventinovesimo, ma di lì a poco ottenni il primo ruolo per il cinema”. “Quando gli dissi di voler fare l’attore”, continua, “mio padre mi guardò stranito. Oggi va in giro per tutta Pisa con la faccia orgogliosa”.

Cambiare strada, trovarne qualcuna chiusa ma alla fine scorgere sempre l’approdo: “Da piccolo mi piaceva cantare. Volevo andare allo Zecchino d’oro: non mi hanno mai preso ma anni dopo l’ho condotto. E ho cantato comunque (ride, ndr.)

Gli mancava il ballo ed è arrivato anche quello: nel 2020, in un’edizione storica funestata dalla pandemia e dagli infortuni, Milly Carlucci lo arruola per “Ballando con le stelle”: “Erano anni che Milly mi chiamava. Un po’ per lavoro, un po’ perché non mi sentivo all’altezza, non ho mai accettato. Alla fine mi ha convinto: ed ho scoperto che “Ballando” non è solo imparare una coreografia e riproporla in diretta. E’ un percorso forte anche dal punto di vista umano. E sono felice che il pubblico abbia imparato a conoscermi ancora di più”. Il secondo posto? Ora ci scherza su ma ammette, sorridendo: “Ho rosicato tantissimo!”

 

R.M.