Attualità

La Pratica Collaborativa

Innovazione nella gestione dei conflitti: scopri il nuovo metodo che predilige ascolto e collaborazione per evitare battaglie giudiziarie

La Pratica Collaborativa emerge come efficace alternativa ai metodi tradizionali di gestione dei conflitti, allontanandosi dalle aule di tribunale e abbracciando un clima di fiducia e di confronto trasparente. Mettendo in primo piano le esigenze e gli interessi di tutte le persone coinvolte, indipendentemente dalla natura della controversia, la Pratica Collaborativa cerca di trovare soluzioni che privilegiano la soddisfazione di tutte le parti coinvolte e che preservano le relazioni.

La Pratica Collaborativa trascende la logica dei sistemi avversariali e prevede un lavoro di negoziazione in cui tutti gli aspetti del conflitto – legali, economici, emotivi e relazionali – sono affrontati in modo approfondito e condiviso. Questo metodo, inizialmente concepito e prevalentemente utilizzato per risolvere i conflitti familiari, trova ora applicazione anche in altri ambiti, come quello aziendale, commerciale, ereditario, condominiale e contrattuale.

Con un radicale cambio di passo nella gestione dei conflitti, AIADC – Associazione Italiana Professionisti Collaborativi promuove la riflessione e la discussione sull’arte della negoziazione in vari contesti. Con un focus primario sulla “gestione del tavolo”, i professionisti collaborativi esplorano le complessità della gestione consensuale dei conflitti anche in relazione alla riforma Cartabia e alle nuove opportunità per i professionisti negoziatori.

“Al centro della Pratica Collaborativa ci sono le parti “, spiega l’Avv. Armando Cecatiello, Portavoce di AIADC. “Il nostro obiettivo è quello di facilitare il raggiungimento di un accordo che soddisfi realmente le esigenze, i bisogni e gli interessi di ogni persona coinvolta. Questo approccio evita prevaricazioni, soluzioni imposte o affrettate”.

A differenza del contenzioso tradizionale, la Pratica Collaborativa promuove un approccio interdisciplinare, in cui i professionisti (avvocati, facilitatori della comunicazione-esperti delle relazioni, esperti finanziari), che siedono con le parti al tavolo collaborativo, possiedono competenze tecniche diverse ma condividono formazione e valori comuni. I principi chiave di questo metodo sono buona fede, trasparenza, rispetto, riservatezza e sostenibilità, e favoriscono la comprensione e la cooperazione reciproca.

“Il successo della Pratica Collaborativa risiede nella sua capacità di far emergere l’aspetto umano dei conflitti e prendersene cura”, ha dichiarato l’Avv. Cecatiello. “Riconoscendo le emozioni e costruendo la fiducia reciproca, il percorso collaborativo consente conversazioni costruttive e facilita accordi sostenibili e che durano nel tempo”.

Poiché l’esigenza di metodi di risoluzione delle controversie alternativi al processo (ADR, Alternative Dispute Resolution) continua a crescere, con il suo approccio empatico e incentrato sulle parti, la Pratica Collaborativa si pone come metodo adatto a risolvere conflitti di ogni tipo. La sua flessibilità nel prevenire e nel comporre i conflitti e il potenziale di salvaguardia delle relazioni ne fanno una scelta efficace, in qualsivoglia ambito o “sfera”, privata o lavorativa, sia per gli individui che per le organizzazioni.

Per ulteriori informazioni: www.praticacollaborativa.it