DIETRO LE QUINTE DI PALAZZO CHIGI: QUANDO ROCCO FACEVA I CAPRICCI
Era inevitabile che succedesse. Il giorno stesso in cui Giuseppe Conte, salutato da una standing ovation di tutto il personale di Palazzo Chigi come non si era mai visto prima per nessun Presidente del Consiglio uscente (fatta eccezione per il secondo Governo Berlusconi), le “comari” di corte hanno cominciato a cantare. Ecco perchè fra gli aneddoti più esilaranti che serpeggiano nei corridoi della politica, che è bene sottolineare restano solo pettegolezzi, c’è quello di Rocco Casalino e dei suoi capricci da ragazzino che vi vogliamo raccontare.
Secondo alcune fonti interne a Palazzo Chigi, quando il primo Governo Conte si insediò, nella primavera del 2018, Casalino, che da responsabile della comunicazione del Movimento 5 Stelle divenne Capo Ufficio Stampa della Presidenza del Consiglio dei Ministri e portavoce del Premier, fece il suo primo ingresso alla residenza di piazza Colonna con grande euforia. E, soprattutto, con tanta curiosità per quello che sarebbe diventato il suo ufficio.
Ma proprio nel momento in cui l’uomo prese visione dell’appartamento che gli era stato assegnato, cominciò a insistere per averne uno più grande. Molto più grande. Quello a lui destinato non gli andava bene. Il passaggio più divertente di questo racconto è quello in cui si delinea un Rocco capriccioso che, di fronte al rifiuto sull’assegnazione di un ufficio diverso e più spazioso dei funzionari, cominciò a puntare i piedi (a sbatterli per terra nel vero senso della parola) e a “frignare” come un bambino a cui era stato negato l’acquisto di un giocattolo.
Ovviamente questa sceneggiata isterica creò non poco imbarazzo e gelo fra i presenti che, sempre secondo gli informatori, non assecondarono comunque lì per lì la prepotenza fuori luogo del portavoce del Premier. Apriti cielo! Solo quando Casalino chiese l’intervento diretto di Conte, per sbrogliare la questione, allora fu fatto un passo indietro dal personale che dovette “accontentare” e sistemare l’addetto stampa in un appartamento di oltre 140 mq. Grande ufficio sicuramente, ma anche grande figuraccia.
ANDREA IANNUZZI