Antonio Bettanini: presentato a Milano il suo ultimo libro
Alla Libreria della Natura di Milano Antonio Bettanini ha presentato il suo terzo romanzo, “L’Icona di San Pietroburgo”-Il Canneto Genova 2023. Con lui, c’erano Livia Pomodoro, Presidente dello Spazio Teatro No’hma, Giannino della Frattina, capo cronista di Il Giornale e l’attore Marco Carniti, che ha letto alcuni brani.
Bettanini ha parlato del protagonista del suo libro, Brando Costa, che, dopo aver attraversato gli anni delle stragi di mafia, dell’attacco terroristico al cuore dell’Europa, vive infine dello scollamento tra Russia e Nato, ha, ora, come sfondo, la crisi georgiana, tra complotti, intrighi e tacite alleanze che attraversano una relazione, quella tra Russia e Italia, destinata a conoscere le prime frizioni, dopo la decisione di dar vita ad un fronte comune antiterrorismo (celebrata nel 2002, in Italia, a Pratica di Mare con il protocollo Russia-Nato) .
I relatori hanno parlato delle vere protagoniste di questo romanzo, le donne. Beate, la professoressa, è una combattente che fa della seduzione un’arma letale contro il crimine organizzato, mentre di Galya, la sua assistente, Bettanini ci consegna un ritratto partecipato e attento all’universo del femminile e alla sua sensibilità.
“In ogni descrizione dei personaggi c’è un ricamo”-così ha sottolineato Della Frattina-la vera protagonista di questo libro è la scrittura, rara, difficile da trovare, una trama di prezioso tessuto. La bellezza è negli occhi dell’autore, come anche nella descrizione delle donne protagoniste in questo libro”.
“L’Icona di San Pietroburgo” accompagna e affascina il lettore anche nella scelta dei luoghi, narrati e descritti con dovizia di particolari.
La scomparsa di una professoressa italiana mandata dal nostro Ministro degli Esteri a dirigere una sezione della Dante Alighieri e improvvisamente sparita, a Mosca , in circostanze misteriose accompagna il lettore, lasciandolo sospeso e in cerca di possibili soluzioni tra complotti, intrighi e attentati, in un ideale ponte che collega realtà e finzione.
“Come in un sogno la mia mente si era da subito rifugiata in questa particolare storia russa. Era bastato che lui, Marco Varallo, sillabasse: “dossier-Russia”. E che neppure l’avesse ancora formalmente evocata che io – molto più che una premonizione – mi sono detto: “non può che essere così”. E ora gli sto andando incontro, tirando dritto per la strada di quei ricordi”- così scrive Bettanini, che ha attraversato le istituzioni italiane della Prima, Seconda e Terza Repubblica, dalla Presidenza del Consiglio alla Presidenza del Senato, lavorando anche presso la Commissione Europea.
La serata è stata anche allietata da un light aperitive time con il Rosè di Villa Remotti, la casa vitivinicola della Famiglia Garosci basata a Fubine Monferrato.