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La cultura del dono ad Agrigento e Trapani

La Fondazione comunitaria di Agrigento e Trapani è la più giovane tra quelle sostenute dalla Fondazione Con il Sud. Attraverso la promozione della cultura del dono, della partecipazione e della corresponsabilità genera programmi d’infrastrutturazione sociale innovativi e capaci di assumere una valenza strategica sul territorio. Ce la illustra il suo direttore Giuseppe La Rocca.

Quando nasce e per iniziativa di quali realtà?

‘La Fondazione Comunitaria di Agrigento e Trapani è nata nel mese di gennaio 2019 dopo un percorso di animazione territoriale durato circa tre anni. La spinta decisiva, che ha messo in moto istituzioni, enti del non-profit e associazioni, è venuta da un gruppo di giovani del territorio che hanno costituito il comitato promotore (l’Associazione Scirocco). Questi giovani insieme alle Diocesi di Agrigento e Trapani e alla Fondazione Peppino Vismara hanno lavorato insieme per quasi tre anni, tessendo la rete che poi ha portato alla costituzione della sesta fondazione di comunità nel sud Italia. Grazie al programma di sostegno alle Fondazioni di Comunità nel Mezzogiorno promosso dalla Fondazione CON IL SUD abbiamo poi consolidato il patrimonio e avviato diverse iniziative di sviluppo locale’.

Quali i soci fondatori?

‘La Fondazione di Comunità sostiene lo sviluppo solidale delle comunità per offrire opportunità alle persone e agli enti del terzo settore. Attraverso la promozione della cultura del dono, della partecipazione e della corresponsabilità genera programmi d’infrastrutturazione sociale capaci di assumere una valenza strategica per il territorio. Attorno a questa mission si sono ritrovati i vari enti che ne hanno promosso la costituzione: Arcidiocesi di Agrigento, Associazione Confcooperative Sicilia, Associazione Farm Cultural Park, Associazione Scirocco, Banca Popolare Etica, Consorzio Agri.Ca. società cooperativa sociale, Consorzio Solidalia società cooperativa sociale, CRESM Centro di Ricerche Economiche e Sociali per il Meridione società cooperativa sociale, Diocesi di Trapani e Fondazione Peppino Vismara. Hanno contribuito in maniera decisiva in qualità di partner esterni alla costituzione anche: l’Archivio della Generatività Sociale dell’Università Cattolica di Milano, Assifero, la Fondazione Charlemagne’.

Inizialmente quali problematiche intendeva risolvere?

‘Affrontare le sfide insieme per ridurre le disuguaglianze. La Fondazione promuove e sostiene progettualità che rispondono alle priorità del territorio volte a produrre azioni di sviluppo locale concrete, innovative e sostenibili, in grado di facilitare la creazione di beni comuni nei seguenti settori di intervento: promozione del welfare comunitario nell’educazione e nell’assistenza, sostegno alle imprese giovanili socialmente responsabili, valorizzazione del patrimonio culturale e naturale. In particolare, lo sguardo è rivolto al mondo giovanile che le statistiche danno sempre più in fuga dalla Sicilia. Il nostro è un territorio segnato da deficit strutturali ma anche da straordinarie potenzialità, pensiamo per esempio al patrimonio archeologico, storico e naturalistico dal quale possono essere generate diverse opportunità per la crescita delle comunità. La questione del lavoro giovanile è il problema più urgente perché la disoccupazione ci interpella in modo particolare. Quindi, fin dalla sua costituzione, la Fondazione di Comunità ha lavorato per creare opportunità per la valorizzazione socio-economica dei più giovani, fornendo opportunità e occasioni di sviluppo personale e comunitario. Infatti, lo strumento della Fondazione di Comunità ci permette d’invertire il paradigma di un Sud inerme e destinato al fallimento, creando alleanze e valore per lo sviluppo locale’.

Come si è sostenuta e si sostiene?

‘La Fondazione di Comunità persegue esclusivamente finalità civiche, solidaristiche e di utilità e realizza attività di raccolta fondi al fine di: promuovere e sostenere programmi e progetti di sviluppo locale nel territorio in cui opera; formare un patrimonio della comunità la cui rendita sia permanentemente destinata a queste attività. La Fondazione aggrega, quindi, risorse con la finalità ultima di prendersi cura della comunità stessa e di tramandare alle generazioni future un patrimonio, sia economico che di relazioni, per lo sviluppo del proprio impatto socio-economico e con l’obiettivo ultimo di ridurre le disuguaglianze senza lasciare indietro nessuno. Dalla costituzione ad oggi i sostenitori delle attività della Fondazione di Comunità sono stati: Fondazione CON IL SUD, Fondazione Peppino Vismara, Fondazione Charlemagne, Fondazione Peretti, 8xmille alla Chiesa Cattolica, Fondazione Unipolis, Impresa Sociale CON I BAMBINI. A questi si aggiungono diversi soggetti privati ed imprese che hanno visto nella Fondazione di Comunità una piattaforma di collaborazione utile ad ampliare l’impatto della loro responsabilità sociale’.

In questi primi anni quali iniziative ha realizzato, tese soprattutto a sostenere l’imprenditoria sociale?

‘Le iniziative in questo ambito d’intervento che riteniamo più rilevanti sono in particolare tre. La prima è il bando Crowdfunding di Comunità 2020 ‘Ripartenze inclusive’ attraverso il quale la Fondazione di Comunità ha co-finanziato sei iniziative locali realizzate da Enti del Terzo settore, di cui tre imprese sociali. Dopo la fase di selezione delle proposte ricevute, le sei iniziative selezionate sono state pubblicate sulla piattaforma di crowdfunding di Intesa Sanpaolo ‘ForFunding’ con la quale la Fondazione di Comunità collabora: al raggiungimento di una raccolta pari al 30% dell’importo necessario a realizzare l’iniziativa la Fondazione di Comunità ha erogato il restante 70%. Si tratta di uno strumento innovativo – in relazione ai territori di riferimento – per il sostegno di tutte quelle iniziative community based capaci di potenziare o attivare servizi di utilità sociale a vantaggio delle diffuse fragilità che il contesto emergenziale ha generato e amplificato. Le tre imprese sociali sostenute sono: Cooperativa Sociale Arcobaleno – Valderice (TP) per un servizio di trasporto di anziani e persone diversamente abili; Cooperativa di Comunità Identità e Bellezza – Sciacca (AG) per un servizio di infopoint turistici inclusivi (attraverso integrazione LIS-Lingua del Segni Italiana); Cooperativa Sociale Al Kharub – Agrigento per un laboratorio di falegnameria e inserimento lavorativo di persone in condizione di fragilità nel campo dell’apicoltura. La seconda iniziativa è il programma ‘fa bene’ che vuole ri-conferire al cibo il suo valore comunitario adoperandolo come mezzo per promuovere la coesione sociale e l’inserimento lavorativo di persone che si trovano in una situazione di fragilità. ‘fa bene’ è una iniziativa di sistema che ha l’obiettivo di operare per la riduzione delle diseguaglianze di opportunità e agire – attraverso la leva del cibo – per promuovere filiere di co-responsabilità nelle comunità. Per realizzare questo intervento si avvieranno nei prossimi mesi: una rete di GAF (gruppi di acquisti familiari), un e-commerce etico-solidale, lo start-up di una impresa sociale per promuovere inserimenti lavorativi di persone in condizione di fragilità. Infine, la terza iniziativa è relativa al ‘South Working’. La Fondazione di Comunità sta sostenendo la nascita di un incubatore a Trapani – aperto proprio in questi giorni – volto alla promozione dell’impatto socio-economico derivante dal fenomeno del south working e di formule di accompagnamento all’impresa sociale e ai giovani del territorio. L’iniziativa ha visto il sostegno allo start-up di una cooperativa sociale denominata ‘Beehive’ promossa da un gruppo di giovani trapanesi che ha ideato e promosso il progetto dell’incubatore di comunità insieme alla Fondazione di Comunità e ad altri partner tra cui la Fondazione CON IL SUD’.

La pandemia ha fermato o mutato i progetti?

‘La Fondazione di Comunità promuove e sostiene iniziative che hanno come obiettivo quello di ridurre le disuguaglianze per favorire la ripresa inclusiva e sostenibile delle nostre comunità (secondo i principi degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile dell’Agenda 2030 delle Nazioni Unite). Certamente la pandemia ci ha obbligato a rivedere le nostre priorità e per una organizzazione appena costituita come la nostra non è stato semplice. Adesso, la sfida che ci attende è quella della ricostruzione: è tempo di rigenerare i legami di prossimità, la coesione delle comunità, il lavoro di cura sociale, culturale, ambientale. In questo momento di crisi è ancora più importante lavorare insieme con determinazione, concretezza e rapidità. La Fondazione di Comunità, sempre di più in questi mesi, sta lavorando alla costruzione di legami e alleanze circolari, multiformi, ibride ma sempre attente a chi è più fragile. Si tratta di un percorso complesso che è solo all’inizio. Infatti, la Fondazione di Comunità sta sviluppando un ruolo strategico nei sistemi territoriali locali non solo attraverso le azioni di raccolta fondi, ma anche generando e facilitando progettualità comunitarie di sistema, capaci di affrontare la complessità, su cui far convergere risorse e competenze locali ed extra locali. Tutto ciò è reso possibile grazie all’ampio partenariato locale ed extra locale, e al contributo di privati e di organizzazioni che sostengono le attività della Fondazione di Comunità’.

Anche voi siete tra i soggetti promotori del bando avviato dalla Fondazione di Comunità di Messina rivolto ad aspiranti imprenditori e imprese già costituite. Che cosa vi attendete?

Le Fondazioni di Comunità del Sud, convinte della gravità del momento che sta vivendo il Paese, hanno scelto di rafforzare la loro collaborazione e la loro capacità di cooperazione, avviando un coordinamento. Mutualizzare esperienze, strategie e strumenti potrà meglio rendere capaci le nostre organizzazioni di servire efficacemente le comunità in cui si opera, diventando sempre più e sempre meglio strumenti in grado di ridurre le disuguaglianze nei nostri territori. Un processo di comunione e di unità, nel rispetto delle differenze e delle dinamiche evolutive di ciascuno, che riteniamo possa rappresentare un importante segnale politico di speranza e di corresponsabilità. In relazione a questa iniziativa specifica del bando rivolto ad aspiranti imprenditori e imprese già costituite ci aspettiamo di intercettare idee e capitale umano con una chiara visione di sostenibilità (economica, sociale, ambientale) e di impatto sociale nelle comunità capaci di fare la differenza sui territori. Questo perché la differenza la fanno sempre le persone’.

(ITALPRESS).

Andrea Iannuzzi

Andrea Iannuzzi, giornalista dal marzo del 2000, ma con radici nella radiofonia che nascono nel 1989, esperto di tv e spettacolo, con un passato anche nella moda come fotografo. E’ stato capo progetto e direttore artistico di varie trasmissioni televisive, e direttore di alcuni fra i più importanti giornali e magazine nazionali italiani. Ufficio stampa e responsabile della comunicazione di diverse realtà tra tv e spettacolo, Iannuzzi mastica il filone dei reality show, dei talent show e dei programmi di intrattenimento, approfondimento e informazione. Grande appassionato di politica italiana.