Global Health Summit: von der Leyen “Garantire a tutti il vaccino contro il Covid-19”
Dal nostro inviato a Villa Pamphilj
ANDREA IANNUZZI
Villa Pamphilj a Roma sembra la Casa Bianca. Per il Global Health Summit, nel quale il Presidente del Consiglio Mario Draghi ha incontrato la Presidente della Commissione Europea Ursula von der Layen, organizzazione da vertice Nato. Il tema principale è sempre lo stesso: il vaccino anti covid-19. La Presidente UE è perentoria: occorre <<mettere sotto controllo la pandemia ovunque, assicurare che i vaccini vengano dati a tutti, ovunque>> attraverso le esportazioni ma anche condividendo <<la capacità di produzione>>.
E ha annunciato anche “100 milioni di dosi ai Paesi a basso medio reddito entro il 2021″. Secondo la Presidente <<la logica dietro questo Summit è trasformare l’esperienza di quest’anno in una soluzione sostenibile per il futuro”. E ha annunciato un <<nuovo forum annuale per le politiche sanitarie che mettano insieme gli attori globali>>.
In collegamento da remoto gli altri membri, Capi di Stato e di Governo del G20. Per il nostro Presidente, che in un certo senso si accoda al pensiero dell’UE, occorre <<vaccinare il mondo e farlo velocemente>>, per uscire fuori dalla Pandemia e, oltre a scongiurare malati gravi e soprattutto morti, tornare alla normalità. Favorendo l’economia che esce da questa drammatica pagina di storia con le ossa rotte.
Quello che traccia preoccupazione, però, non è solo il non aver ancora chiaro il tempo che sarà necessario per riuscire a sconfiggere il Con. Sars. 2, ma il fatto che la von der Leyen parla di una futura Pandemia come se fosse già nelle previsioni della scienza. Eppure non sapendo ancora come sia nato per davvero il Coronavirus, in modo da poterlo realmente annientare, parlare già adesso di una nuova, futura epidemia globale appare quantomai fuori luogo.
La von der Leyen, è giusto ribadirlo, non è stata sicuramente ineccepibile nella gestione della pre-campagna vaccinale. A lei soprattutto si devono accordi non rispettati, e spesso poco chiari, inizialmente con Pfizer e successivamente con Astrazeneca, che hanno creato polemiche e disagi.
Nella dichiarazione di Roma che concluderà il Global Health Summit <<ci impegneremo tutti a investire nella salute e nei professionisti della sanità>>, ha spiegato poi Ursula Von der Leyen ricordando <<gli operatori sanitari che hanno lavorato senza sosta, salvato vite>> e che si sono impegnati <<anche quando non c’era più niente da fare>>. <<La prima lezione che ho imparato dalla pandemia – ha sottolineato la presidente von der Leyen – è quanto abbiamo bisogno gli uni degli altri e quanto i governanti devono lavorare con scienziati, esperti, operatori sanitari, aziende farmaceutiche e sicuramente con la società civile>>.